Manovra, l’Unione europea chiede un taglio di altri tre miliardi. Fallita la missione di Tria, l’Italia non vuole fare altri passi indietro. Torna il rischio sanzioni.
Continua il tira e molla tra il governo italiano e la Commissione europea. Dopo il sacrificio di Conte e Tria, che hanno presentato un programma rivisto con il deficit sceso al 2,04%, l’Ue avrebbe fatto sapere che all’appello mancherebbero ancora tre miliardi per rientrare nelle normative europee.
Manovra, l’Unione europea chiede un taglio di altri tre miliardi di euro
Le nuove richieste dell’Unione europea hanno portato a una nuova fase di stallo che, se non gestita con prudenza, potrebbe trasformarsi in un vero e proprio scontro. Nelle ultime ore Matteo Salvini ha fatto sapere di non essere intenzionato a fare altri passi indietro. Tradotto: il governo italiano (e soprattutto la Lega) il suo l’ha fatto, ora un segnale deve arrivare da Bruxelles.
Conte ai vicepremier: con l’Unione europea tratto io
Se il momento peggiore della vicenda sembra ormai passato e il procedimento per infrazione sembra meno probabile, le nuove richieste potrebbero esasperare nuovamente i rapporti tra le parti. Il premier Conte ha invitato Salvini e Di Maio a rimanere i margini: il capo del governo ha ribadito la propria autorità facendo sapere che la trattativa con Bruxelles sarà condotta da lui e dal ministro dell’Economia Tria, entrambi decisamente meno belligeranti rispetto ai due vicepremier.
Torna il rischio sanzioni
Dovesse rimanere invariata la situazione, la palla passerebbe all’Unione europea, che starebbe riprendendo in considerazione la procedura d’infrazione per deficit. La decisione potrebbe essere presa da Bruxelles in occasione dell’ultima riunione prima di Natale. Al momento la certezza è che la trattative tra governo e Ue ha provocato una fase di stallo anche per quanto riguarda la politica interna.